Si parla spesso di capitale umano e di polizze vita caso morte ma cosa sono e come sono collegati?
Il Capitale umano è per definizione l’insieme di tutte le conoscenze e dei talenti che acquisiamo nel corso della nostra vita e l’asset finanziario legato alla capacità di produrre reddito nel corso della nostra vita lavorativa.
Diversi fattori concorrono nello stabilire questo parametro.Un ’analisi svolta dall’ISTAT attribuisce un valore economico ad ogni individuo basandosi sul alcune formule finanziarie e attuariali.
Combinando variabili e fattori è stato calcolato che il valore del capitale di un singolo cittadino italiano è pari in media a 342 mila euro.
Il suddetto valore presenta però delle differenze in base al sesso e all’età di ogni italiano. Scopriamo così che le donne valgono molto meno degli uomini, 231 mila euro a fronte di 453 mila, e che i giovani valgono di più degli anziani (tra i 55 e i 64 anni).
E per quanto riguarda il rischio biometrico, cioè il rischio relativo alla morte, alla invalidità a alla longevità?
Facendo fronte solo al 15% del potenziale fabbisogno, il sistema di welfare pubblico italiano oggi è insufficiente per proteggere le famiglie dall’impatto finanziario di eventi gravi come la morte e l’invalidità permanente.
Del resto, in una famiglia che conta solo sul welfare pubblico, le rendite garantite da enti come INPS, INAIL e Casse di Previdenza sono in media inferiori ai 9.000 euro lordi all’anno.


Una cifra molto bassa se consideriamo che solo la spesa totale per la crescita di un figlio da 0 a 18 anni oscilla tra i 114.000 e i 271.000 euro (in base al reddito familiare).
D’altra parte, solo il 3% circa del fabbisogno complessivo stimato di protezione dei lavoratori italiani è a oggi coperto da polizze vita collettive e individuali. Questo lascia l’82% delle famiglie italiane in balia del caso nell’eventualità di eventi nefasti.
Questo dato è ancora più “impressionante” se si confronta con l’ultimo rapporto Istat sulle spese per consumi delle famiglie, relativo al 2021.
Cresce la spesa mensile rispetto al 2020 che ora è stimata a 2.437 euro in valori correnti (2.328 euro nel 2020; +4,7%) ma la metà delle famiglie spende meno di 2.048 euro al mese.
E riprendono a crescere i divari territoriali, 728 euro tra Nord-ovest e Sud, da 625 euro nel 2020.

Quelle mostrate nel grafico sono le principali spese delle famiglie italiane. Se, nella famiglia, venisse a mancare un reddito? Purtroppo le spese resterebbero le stesse.
Se la paura del futuro, e soprattutto delle persone che amiamo era già una grande preoccupazione per gli italiani , gli eventi scatenati dalla Pandemia, dalla Guerra in Ucraina e dalla difficile situazione economica hanno aumentato il bisogno di sicurezza e tutela.
Un’indagine che il portale Facile.it aveva commissionato agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat ha svelato che proprio tra le varie conseguenze indotte dalla pandemia troviamo i nuovi timori generati dal Covid, tanto che più di 7 italiani su 10, pari a oltre 30,7 milioni di individui, hanno dichiarato di aver sviluppato paure che non avevano prima.
Così per tutelarsi dalle incognite, sono molti gli italiani che, nel corso degli ultimi anni, hanno deciso di stipulare una copertura assicurativa. Nel 2021 sono circa 3,6 milioni gli italiani che hanno sottoscritto per la prima volta una polizza vita facendo arrivare ad oltre 16 milioni il numero totale di persone che la hanno.
Sul mercato sono presenti diverse soluzioni, si tratta di prodotti particolarmente indicati per le famiglie che hanno un solo portatore di reddito, per i nuclei esposti a un debito importante, come un mutuo o un prestito o, anche, per coloro che decidono di tutelare i propri figli fino al raggiungimento dell’indipendenza economica», spiega Irene Giani BU Manager assicurazioni vita di Facile.it. «I costi, se confrontati con i benefici, sono tutt’altro che proibitivi, soprattutto per i giovani; un trentenne che sceglie di tutelarsi per 30 anni, con un capitale assicurato di 100.000 euro, può farlo spendendo meno di 10 euro al mese».
È stato provato che esiste una correlazione tra formazione, intesa come capacità e possibilità di essere informati, e salute: le persone più istruite ed ben informate sono più attente al loro benessere; il loro stato di salute migliora perché comprendono il valore della prevenzione, e sono più attente al loro stile di vita. Avere una nuova forma di sicurezza sul proprio futuro e su quello delle persone che amiamo, ci permetterà sicuramente di affrontare la quotidianità con più serenità.