Falcone disse: “Io morirò, ma i miei ideali continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.
Oggi si è svolta la giornata conclusiva del progetto “Commemorare per cambiare”, promosso dall’associazione Culturalmente & Musicalmente di Anna Clerici, in collaborazione con Associazione SulleRegole fondata da Gherardo Colombo e sostenuto dalla Enrico Cantù Assicurazioni. Alla presenza dell’assessore alla cultura Gabriele Musarò, si sono tenuti oggi diversi incontri in quattro scuole medie di Saronno, in ogni incontro i ragazzi hanno mostrato le loro opere raffiguranti alberi della vita, che sono stati fatti fiorire per l’occasione con post-it colorati, sui quali ogni studente ha indicato il proprio modo tutto personale di contribuire a costruire nella nostra società legalità e giustizia. Il progetto continua nel corso della giornata con la posa dell’albero della vita tridimensionale realizzato dall’artista Vendramin, esposto nel cortile della sede saronnese del Il Granello Cooperativa Sociale, che si occupa di persone con disabilità da più di trent’anni.
Il progetto racconta di rispetto: rispetto per noi stessi, per le persone che frequentiamo, rispetto per il posto in cui viviamo. Nasce dall’idea che noi, come singoli e nel nostro piccolo, possiamo cambiare ciò che significa vivere in comunità.
C’è ancora tanta violenza intorno a noi, che assume diverse forme. Ogni giorno veniamo a conoscenza di orribili eventi e situazioni che molte persone, più o meno vicino a noi, stanno vivendo. Ma come con il passare delle stagioni, gli alberi crescono, i fiori germogliano, i frutti nascono, le foglie cadono e il ciclo ricomincia, non bisogna mai perdere le speranze e il sorriso: ci sarà prima o poi una bellissima rifioritura.
Per questo motivo è nato il progetto, iniziato a maggio per la commemorazione dei due magistrati Falcone e Borsellino, morti 30 anni fa per mano della mafia, che si conclude oggi con la realizzazione di alberi della vita, in ricordo dell’albero Falcone a Palermo.
Gli alberi hanno forme diverse a rappresentare la diversità che caratterizza ognuno degli studenti che hanno partecipato al progetto di legalità. I ragazzi hanno scritto dei post-it nei quali promettevano a loro stessi di seguire i principi di legalità e di rispettare le regole, oltre che esprimere il loro concetto di giustizia.
Ciò che dobbiamo capire al più presto è il rispetto delle regole, capire cos’è il bene e cos’è il male, se quella cosa è giusta o sbagliata. Già da quando si è ragazzi si può diventare delle brave persone, ed i pensieri così profondi che sono nati da ragazzi molto giovani, sono la conferma che l’importanza del comportarsi correttamente è già stata compresa e sono di buon auspicio per il nostro futuro.
Ogni istituto deciderà come continuare questo percorso in futuro e come dare nuova linfa a questi alberi della vita.
Quello che è certo è che i ragazzi cammineranno continuamente davanti agli alberi, e ogni volta aggiungeranno un nuovo proposito, un nuovo impegno, per cercare di essere loro stessi gli attori del cambiamento.
LA GIUSTIZIA SIAMO TUTTI NOI. Ognuno deve fare il suo, a partire dalla scuola, dalla famiglia, dagli ambienti che si vivono. Siamo noi, con il nostro impegno, ad avere la possibilità di fare veramente cambiare le cose. SE OGNUNO FA QUALCOSA, ALLORA SI PUÒ FARE MOLTO. Non bisogna aspettare che qualcuno faccia qualcosa, dobbiamo essere NOI. Il potere delle parola è grandissimo, tutto parte da lì. Se vogliamo un mondo giusto, siamo noi a dover fare il primo passo, ad impegnarci in ogni ambito per fare piccoli cambiamenti concreti.