“Il cambiamento climatico è uno dei maggiori rischi per la nostra società e per l’economia. Con il 75% di tutte le catastrofi naturali ancora non assicurate, vediamo grandi lacune di protezione, esacerbate dall’attuale aumento del costo della vita. In collaborazione con il settore pubblico, il settore assicurativo è fondamentale per rafforzare la resilienza della società ai rischi climatici, investendo in infrastrutture sostenibili”, ha dichiarato Jérôme Jean Haegeli, Group Chief Economist di Swiss Re.
Una serie di tempeste in Europa, inondazioni in Australia e Sudafrica, temporali negli Stati Uniti, e catastrofi naturali nel Vecchio Continente, hanno generato 35 miliardi di dollari di danni assicurati nel primo semestre del 2022. Un dato in crescita del 22% rispetto alla media degli ultimi dieci anni (29 miliardi di dollari). Le stime arrivano dal Swiss Re Institute, ente di ricerca di una delle principali compagnie di riassicurazione al mondo.
E in Italia ? Dopo il solleone e il caldo record, puntualmente sono arrivati la grandine e gli uragani.
Secondo recenti stime le compagnie di assicurazione hanno moltiplicato le polizze per le auto esposte alle intemperie. E lo scorso anno hanno venduto quasi 7 milioni di coperture per i danni da maltempo, che di solito vengono vendute insieme alle garanzie per atti vandalici e tumulti politici, mentre i danni pagati hanno avuto un costo medio di circa 2.500 euro.
Con il cambiamento climatico, si sta assistendo ad un aumento degli eventi atmosferici, e più in generale naturali, che causano danni crescenti alle persone, alle case e anche alle auto e agli altri veicoli. Questo fatto, però, secondo l’Ania, la Confindustria delle Assicurazioni, non si tradurrà automaticamente in un aumento del prezzo della copertura assicurativa contro tali rischi, in quanto le persone sono sempre più informate dei cambiamenti in corso.
Paradossalmente è proprio il cambiamento climatico quindi a favorire la consapevolezza dell’utilità di una copertura assicurativa specifica e a far aumentare il numero degli assicurati in modo proporzionale o più che proporzionale rispetto al maggior numero di eventi dannosi.
Per quanto riguarda i costi ?
Il costo della polizza a seconda della compagnia e dalle tutele offerte, per una piccola utilitaria varia dai 20 ai 150 euro. La franchigia solitamente si aggira sui 500 euro. Poi c’è il valore del veicolo che decresce con il passare degli anni: la questione non è secondaria visto che per alcune compagnie il risarcimento dei i danni causati da grandine non potrà superare il 30% del valore dell’auto e comunque non può superare il valore del veicolo.
Attenzione però che non tutte le soluzioni comprendono tutti gli eventi atmosferici : alcune polizze indicano con grande precisione quali sono i disastri naturali che vengono coperti, altre precisano che “non sono coperti i danni da allagamento provocati solo da precipitazione atmosferica” o escludono dal computo “terremoti, eruzioni vulcaniche, maremoti, alluvioni, allagamenti, slavine, valanghe”, includendo solo uragani, trombe d’aria, grandine e frane.
In ogni caso tutti i disastri ambientali vanno provati. Alcune soluzioni chiedono che sia l’assicurato a fornire una prova dell’evento con articoli di giornale, una dichiarazione scritta da parte delle autorità locali o, ancora, la conferma da parte dell’osservatorio meteorologico più vicino.