L’assicurazione è diventata una necessità imprescindibile nel mondo moderno, soprattutto di fronte alle sfide climatiche sempre più evidenti. Tuttavia, secondo l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (Ania), gli italiani sembrano non essere adeguatamente protetti da tali rischi. In un discorso appassionato durante l’assemblea annuale a Roma, la presidente di Ania, Maria Bianca Farina, ha sottolineato l’importanza di una collaborazione tra il settore pubblico e privato per affrontare la situazione.
La presidente Farina ha letto il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale ha riconosciuto il ruolo fondamentale delle assicurazioni per garantire la stabilità finanziaria del Paese e favorire la crescita economica. Anche il premier Meloni ha sottolineato l’importanza del settore assicurativo come “un prezioso alleato” e ha annunciato l’inclusione di norme sulla copertura assicurativa nel progetto di legge fiscale, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione, come anziani e persone fragili.
Nel suo intervento, la presidente Farina ha evidenziato le difficoltà affrontate dal settore assicurativo nell’anno precedente, caratterizzato da conflitti internazionali, inflazione e aumento dei tassi di interesse. Nel 2022, i profitti nel settore vita sono diminuiti a causa dell’inflazione, con un calo del risultato di esercizio da 4,3 miliardi nel 2021 a -0,4 miliardi nel 2022. Le polizze vita tradizionali sono state l’unico strumento in grado di proteggere i risparmiatori, i quali hanno subito perdite significative sugli investimenti in azioni e obbligazioni europee.
Tuttavia, l’aumento dei tassi di interesse ha portato a una crescente chiusura anticipata dei contratti assicurativi, poiché i risparmiatori cercavano rendimenti più elevati altrove. Nonostante un saldo complessivamente positivo tra premi e uscite, che ammontava a 16 miliardi, tale cifra si è ridotta del 50% rispetto al 2021. Nei primi quattro mesi del 2023, la raccolta netta è stata addirittura negativa per 7 miliardi di euro.
La presidente Farina ha sottolineato che il settore assicurativo si trova in una fase difficile e ha espresso la necessità di creare le condizioni affinché l’assicurazione vita possa continuare a fornire risposte efficaci alle esigenze di sicurezza, stabilità e investimento a lungo termine degli italiani. In particolare, ha evidenziato l’importanza dell’assicurazione contro i rischi legati al cambiamento climatico, definendola uno strumento fondamentale per limitare le perdite. Attualmente, in Italia, la quota di danni assicurati, inclusi anche quelli causati dai terremoti, non supera il 14%, un dato estremamente basso rispetto ad altri Paesi europei.
Un’altra sfida affrontata dal Paese è rappresentata dall’invecchiamento della popolazione. Le statistiche indicano che entro vent’anni gli ultraottantenni aumenteranno del 37%, passando da 4 milioni a circa 5,5 milioni di individui, con un conseguente aumento della richiesta di assistenza. La presidente Farina ha sottolineato che l’aumento dell’aspettativa di vita non deve gravare sulle famiglie, in particolare sulle donne, né ostacolare la conciliazione tra vita familiare e lavoro, né influire negativamente sulla natalità. Ha quindi rivolto un appello al governo affinché si ponga attenzione a tali problematiche e ha proposto un modello di welfare innovativo che combini risorse pubbliche e private per creare un sistema di protezione più inclusivo. Attualmente, gli italiani devono sostenere personalmente una spesa totale di oltre 100 miliardi di euro per integrare le prestazioni pubbliche, destinando il 46% di tale cifra alla salute e il 34% all’assistenza per le persone non autosufficienti.
Per quanto riguarda le assicurazioni per la salute e l’assistenza alle persone non autosufficienti, la Long Term Care (LTC) è una polizza che copre le spese derivanti dalla perdita di autosufficienza nel compiere azioni quotidiane come il movimento, l’igiene personale e l’alimentazione. È particolarmente utile per affrontare il rischio di non autosufficienza nell’età avanzata e può contribuire a finanziare servizi come l’assistenza domiciliare o il ricovero in una struttura dedicata.
L’assicurazione sanitaria, invece, copre le spese non coperte dal sistema sanitario nazionale in caso di malattia o infortunio. Questa copertura facoltativa offre vantaggi come check-up, esami medici, cure, acquisto di medicinali e ricoveri ospedalieri. Tuttavia, è importante considerare che la maggior parte delle polizze ha dei limiti di età che possono variare tra i 65 e gli 80 anni, a seconda della compagnia assicurativa.
In conclusione, l’allarme lanciato dall’Ania mette in evidenza la necessità di una maggiore consapevolezza e protezione assicurativa in Italia. Il cambiamento climatico e l’invecchiamento della popolazione richiedono un’azione congiunta da parte del settore pubblico e privato per garantire una copertura adeguata contro i rischi emergenti. Inoltre, è importante promuovere un sistema di protezione più inclusivo che affronti le sfide legate alla salute e all’assistenza delle persone non autosufficienti. Solo attraverso una collaborazione efficace sarà possibile creare un futuro più sicuro per tutti gli italiani.