Con la pubblicazione della bozza della legge di Bilancio si torna a parlare di polizze obbligatorie contro i danni catastrofali ma riguardano solo le imprese operative sul territorio nazionale. Queste devono stipulare entro il 31 dicembre 2024 contratti assicurativi a copertura dei danni alle immobilizzazioni materiali direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale.
Oggi però non è solo dagli eventi sismici che gli italiani devono difendersi. Da anni avvengono, con sempre maggior frequenza e veemenza, episodi climatici al di fuori dell’ordinario, lungo tutto il Paese. Nell’ultimo anno abbiamo assistito alle raffiche di vento e pioggia che hanno scoperchiato come barattoli le case a Milano, alle inondazioni nelle Marche e in Emilia Romagna, agli incendi che non hanno smesso di bruciare per giorni la Sicilia. Dall’inizio 2023 sono aumentati del 135% rispetto all’inizio del 2022.
In Italia non esiste ancora un’assicurazione obbligatoria contro gli eventi climatici estremi e oltre l’80% delle abitazioni civili, che in Italia sono poco più di 35 milioni, è esposto a un livello di rischio medio-alto. Siamo uno dei paesi europei con il più ampio gap di protezione assicurativa in tema di catastrofi naturali, che viene calcolato come la differenza tra l’ammontare delle perdite e quello degli importi coperti da polizza. In Italia infatti poco più del 5% delle case private sono assicurate contro le calamità naturali come terremoti o alluvioni, mentre sono coperte da incendio il 44%. Il gap riguarda anche le aziende italiane. Secondo i dati di Istat e di Banca d’italia, stimati da Ania, ad essere assicurato in Italia è il 7% delle imprese.
In Italia le polizze che proteggono dai disastri climatici sono, nella maggior parte dei casi, delle garanzie aggiuntive alle assicurazioni già stipulate sulla propria abitazione, sia che si tratti di una casa che di un condominio. Nel momento in cui si voglia accedere a un finanziamento per la stipulazione di un mutuo è obbligatoria una copertura contro scoppio e incendio (non necessaria sulla seconda casa o per chi vive in affitto). Oltre a questa è possibile aggiungere la polizza accessoria che prevede una protezione ulteriore dagrandine, vento e nubifragi.
Per quanto riguarda i costi, invece, l’incidenza delle garanzie sul premio di polizza media ammonta tra il 15 e il 20%, ma il dato varia, ovviamente, a seconda del tipo di abitazione e dalla sua localizzazione e quindi dal livello di rischiosità della zona.
In sintesi, le coperture obbligatorie contro i danni climatici rappresentano un passo fondamentale per garantire la stabilità e la resilienza delle imprese in Italia. La protezione dalle calamità naturali e dagli eventi catastrofali è essenziale per limitare gli impatti devastanti di tali eventi e per assicurare un futuro sicuro per il tessuto imprenditoriale italiano.