ECCO I MOTIVI PER CUI CONVIENE CONFERIRE IL TFR AD UN FONDO PENSIONE
Lasciare il TFR in azienda? Con la previdenza integrativa puoi avere fino all’8% in più!
Superato un 2018 in controtendenza, nei primi nove mesi dell’anno i fondi pensione si confermano “come da dieci anni a questa parte” la scelta vincente per il TFR.
Lavoratore dipendente e TFR
Al momento dell’assunzione un lavoratore dipendente ha sei mesi di tempo per scegliere se lasciare il proprio TFR in azienda piuttosto che versarlo in un fondo pensione, mentre, in mancanza di indicazioni esplicite da parte del lavoratore, il TFR viene destinato automaticamente alla previdenza integrativa.
Perché trasferire il TFR ad un fondo pensione?
Molti sono i motivi per cui conviene conferire il TFR ad un fondo pensione, da una maggiore flessibilità (possibilità di richiedere anticipazioni fino al 75% di quanto accumulato per l’acquisto e la ristrutturazione della prima casa e fino al 30% per qualsiasi esigenza), ad una tassazione finale agevolata (applicazione dell’aliquota agevolata dal 15% al 9% sulla base degli anni di partecipazione al fondo, di molto inferiore rispetto alle normali aliquote IRPEF applicate al momento dell’erogazione del TFR lasciato in azienda), fino ai maggiori rendimenti che i fondi pensione offrono.

Aumento delle adesioni alla previdenza integrativa
Anche a testimonianza della maggiore efficacia del TFR nel fondo pensione risultano in aumento le adesioni alla previdenza integrativa.
Come riportato negli ultimi dati statistici della Covip, le posizioni in essere hanno raggiunto, a fine settembre, la soglia record di 9 milioni e, al netto delle uscite, la crescita da inizio anno è stata pari al 3%, con 262.000 nuove unità.
Nei fondi pensione aperti la crescita degli aderenti da dicembre 2018 è del + 3,9%, nei PIP del + 2,6% e nei fondi chiusi-negoziali del + 4%; in quest’ultimo caso, però, gran parte dell’aumento delle adesioni è spiegata dai dieci fondi pensione di categoria con attivi meccanismi di adesione contrattuale.