SIAMO TRA LE 78 IMPRESE IN ITALIA – TRA LE OLTRE 6.535 CHE SI SONO SOTTOPOSTE ALL’INDAGINE – CHE HANNO OTTENUTO LE 5W DEL RATING WELFARE INDEX PMI 2020 E SI SONO AGGIUDICATE IL PREMIO DI WELFARE CHAMPION.
Nella giornata di ieri, martedì 22 settembre 2020, si è tenuta a Roma, al Centro Congressi “Roma Eventi Piazza di Spagna” – Sala Fellini, la quinta edizione del Welfare Index PMI, dove è stato presentato il rapporto 2020 e sono state premiate le imprese Welfare Champion.
La nostra azienda ha partecipato con grande emozione alla presentazione, aggiudicandosi, per il secondo anno consecutivo, il premio di Welfare Champion.

La situazione di emergenza che ha affrontato – e che tutt’ora sta affrontando – il nostro Paese ha resto questa edizione del tutto straordinaria: infatti, oltre alla tradizionale indagine sull’evoluzione del welfare aziendale, è stata effettuata una rilevazione ad hoc per registrare l’impatto che il Coronavirus ha avuto sulle imprese e sul welfare aziendale.
In particolare, quest’anno le Welfare Champion hanno dimostrato grande capacità di reazione e resilienza all’impatto della crisi Covid, dimostrando di essere un importante punto di riferimento per dipendenti, per le loro famiglie ed, in generale, per l’intera comunità.
Ci sono molte storie di imprese che, soprattutto in questo periodo difficile per il nostro Paese, hanno posto salute e sicurezza come principali obiettivi aziendali: dai tamponi, ai test sierologici, alle iniziative di sostegno al sistema sanitario nazionale, ai quali si sono aggiunti progetti di formazione a distanza, integrazione al 100% del reddito dei dipendenti in cassa integrazione e nuove modalità di lavoro.
Numeri record: 6.535 interviste, 78 imprese premiate
In questa quinta edizione Welfare Index PMI, le interviste effettuate sono state 6.535, numeri che, in solo 5 anni, si sono triplicati; basti pensare che nel 2016 le imprese che parteciparono all’indagine furono 2.140.
Inoltre, è stata allargata la partnership a tutte le 5 Confederazioni nazionali, con l’ingresso di Confcommercio. Il rapporto Welfare Index PMI si arricchisce delle analisi su Covid e impatti del welfare sui risultati di bilancio.
Le 78 imprese Welfare Champion sono state premiate da Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri, accompagnato dal Sottosegretario di Stato per il Lavoro e le Politiche Sociali, Stanislao Di Piazza.

Welfare Index PMI: obiettivo principale
L’obiettivo di Welfare Index PMI 2020 è divulgare la cultura del welfare aziendale tra le piccole-medie imprese, promuovendone l’applicazione, migliorando così il benessere del Paese.
Come vengono scelte le imprese Welfare Champion?
Per assegnare i premi, innanzitutto, sono state monitorate le iniziative di welfare aziendale delle imprese previa compilazione di in questionario presente sulla pagina Welfare Index PMI.
Per l’assegnazione vengono considerato tutte le aziende di tutti i settori produttivi e di tutte le classi dimensionali (da 6 fino a 1000 dipendenti) e vengono valutate in dodici aree: previdenza integrativa, sanità integrativa, servizi di assistenza, polizze assicurative, conciliazione vita-lavoro, sostegno economico, formazione, sostegno all’istruzione di figli e familiari, cultura e tempo libero, sostegno ai soggetti deboli, sicurezza e prevenzione, welfare allargato al territorio e alle comunità.

Welfare aziendale e emergenza Covid
L’emergenza Covid ha spinto molte aziende verso il welfare aziendale facendogli compiere un salto di qualità; infatti, se osserviamo i numeri emersi dalle analisi, scopriamo che – per la prima volta – le imprese attive superano il 50%, quelle che hanno confermato le iniziative di welfare in corso sono il 79%, mentre il 28% ne ha dichiarato di averne introdotte di nuove o potenziato quelle già esistenti.
Inoltre, il Rapporto 2020 ha evidenziato come l’80% delle imprese ha fornito materiali e informazioni di tipo sanitario ai propri dipendenti, mentre il 12% ha attivato canali di supporto e servizi di consulto medico e assistenza sanitaria a distanza.
Le ricerche hanno dimostrato che le piccole-medie imprese che, ad oggi, possiedono welfare più maturo, hanno affrontato l’emergenza Coronavirus in modo più reattivo rispetto alle altre aziende, ponendosi come punto di riferimento per la comunità. Proprio per questa ragione, è possibile affermare che il welfare aziendale esce rafforzato dalla crisi causata dal Covid-19 e si afferma come una leva strategica per affrontare la ripresa sostenibile del Paese in quanto ha un impatto positivo sull’intero ecosistema in cui opera: i lavoratori, le famiglie, la comunità e il territorio.
Welfare aziendale e vantaggi per l’impresa
Il welfare aziendale fa crescere l’impresa in termini di produttività e occupazione: infatti, le imprese più attive nel welfare (Welfare Champion – 5W e Welfare Leader – 4W) hanno un tasso di produttività che aumenta del +6% nel biennio, triplo rispetto alla media delle PMI, pari a 2,1%; anche l’occupazione cresce nelle imprese più attive quasi del doppio, attestandosi all’11,5% rispetto alla media del 7,5%.
Partecipanti all’evento
Il Rapporto 2020 – Welfare sullo stato del welfare nelle piccole medie imprese italiane – è stato presentato alla presenza del Sottosegretario di Stato per il Lavoro e le Politiche Sociali, Stanislao Di Piazza; Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines; Giancarlo Turati, Vice Presidente di Piccola Industria con delega al Welfare e Relazioni Industriali, Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura; Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato Imprese; Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni; Donatella Prampolini, Presidente della Commissione Sindacale di Confcommercio; Lucia Sciacca, Direttore Comunicazione e Sostenibilità di Generali Italia e Global Business Lines e Membro del Comitato Welfare Index PMI e Enea Dallaglio, Ricercatore Welfare Index PMI e Partner Innovation Team – Gruppo Cerved.

Alcuni interventi durante l’evento
Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines:
“In questo nuovo contesto del Covid-19, attraverso Welfare Index PMI, abbiamo osservato come le imprese hanno agito come soggetto sociale, oltre che economico e di mercato, per la loro diffusione nel territorio e per la vicinanza ai lavoratori e alle famiglie, dando vita a un nuovo welfare di sussidiarietà. Sono straordinarie storie di resilienza delle nostre PMI e ringrazio il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, e il Sottosegretario di Stato per il Lavoro e le Politiche Sociali, Stanislao Di Piazza, per aver premiato le 78 imprese Welfare Champion 2020. Le imprese con un welfare più maturo sono state punto di riferimento delle comunità e hanno avuto maggiore capacità di reazione durante l’emergenza Covid. Il maggior numero di iniziative intraprese interessano le priorità del Paese: salute, sicurezza, assistenza, formazione, conciliazione vita lavoro. Questo oggi ci conferma che il welfare, oltre ad essere strategico per la crescita delle imprese, sarà leva per la ripresa sostenibile del Paese”.

Giancarlo Turati, Vice Presidente Piccola Industria Confindustria, spiega:
“Resilienza, sostenibilità, cultura d’impresa e responsabilità sociale sono da tempo i cardini del nostro impegno a supporto delle pmi italiane. Dal Rapporto Welfare Index PMI 2020 emerge chiaramente come siano proprio queste le direttrici seguite dalle imprese per affrontare l’emergenza e agganciare la ripresa. Un’ulteriore testimonianza del valore della nostra azione sul territorio che ha dato vita a progetti concreti come il Programma Gestione Emergenze (PGE), esempio virtuoso di partnership pubblico – privato tra Confindustria e il Dipartimento della Protezione Civile, che rappresenterà l’Italia alla 14° edizione degli European Enterprise Promotion Awards (EEPA2020) organizzati dalla Commissione UE”.
Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura, ha dichiarato:
“Mai come adesso, in tempo di pandemia, il welfare aziendale è importante. In questo momento di grande incertezza dare sostegno alle famiglie e ai lavoratori, per la difesa del lavoro e del reddito, è fondamentale ed è un modo di fare impresa in un’ottica di sviluppo sostenibile. Confagricoltura, con le sue imprese, ha sposato da tempo questa visione, che oggi assume un valore ancora più forte. L’agricoltura, grazie anche allo stretto legame con il territorio e la popolazione, conferma il suo rinnovato ruolo sociale, finalizzato all’integrazione e al miglioramento delle condizioni dei lavoratori. Come Confagricoltura siamo orgogliosi di partecipare a questa nuova edizione del Welfare Index Pmi con le nostre imprese, che del welfare hanno fatto il cuore del rapporto con i loro dipendenti e con il territorio in cui operano”.
Cesare Fumagalli, Segretario Generale di Confartigianato Imprese, ha dichiarato:
“Confartigianato è impegnata ad offrire risposte strutturate alla crescente e diversificata domanda di welfare degli artigiani e delle micro e piccole imprese. Da oltre 30 anni ci occupiamo del benessere dei collaboratori delle nostre aziende con gli strumenti della bilateralità, garantendo interventi efficaci e su misura per il sostegno al reddito, la tutela della salute, la formazione continua, come è avvenuto anche durante la crisi scatenata dalla pandemia da Covid-19. Ora, in questa delicata fase che fa seguito al lockdown della primavera scorsa e di convivenza con il rischio epidemico, il welfare rappresenta per Confartigianato una delle priorità alla quale dedichiamo molteplici iniziative per intercettare e soddisfare le richieste di servizi e assistenza espresse da imprenditori, imprese, persone e famiglie. Significative sono le esperienze avviate sul territorio di welfare di comunità”.
Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni:
“Nel settore professionale l’impatto dell’emergenza Covid – 19 è stato durissimo e solo una attenta politica di welfare ha permesso di evitare il peggio. Lo dimostra chiaramente la nuova edizione del Welfare Index Pmi 2020, promosso da Generali, che è diventato a tutti gli effetti il termometro della cultura del welfare aziendale e della sostenibilità in Italia. In questi mesi abbiamo potuto osservare il profondo senso di responsabilità dei liberi professionisti verso il Paese, il territorio, la comunità. Penso ai medici e alle professioni sanitarie che si sono trovate in prima linea a combattere il virus, ma anche alle professioni economiche che durante il lockdown hanno continuato, grazie allo smart working, ad assistere le imprese nella gestione delle misure di sostegno introdotte dal decreto “Cura Italia”. Uno sforzo inteso che è stato possibile anche grazie alla sempre più diffusa cultura del welfare che permea oggi gli studi professionali. Salute, sicurezza, formazione, sostegno al reddito, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro sono i pilastri del nostro welfare contrattuale, che durante la pandemia ha dato prova di straordinaria capacità d’intervento; ma ancor più sorprendente è la reazione dei professionisti di fronte all’emergenza e la loro capacità di fare leva su strategie di welfare innovative per salvaguardare produttività e occupazione”.
Donatella Prampolini, Presidente della Commissione Sindacale di Confcommercio, ha dichiarato:
“Soprattutto in questo periodo particolarmente difficile il welfare contrattuale ed aziendale si è rivelato uno strumento prezioso ed importante a disposizione di imprese e lavoratori. In particolare, le imprese del terziario, grazie agli interventi messi in campo dalla contrattazione del sistema, hanno potuto fornire risposte ai nuovi bisogni emersi nei luoghi di lavoro e nelle famiglie, sia in termini di efficacia nel far fronte ad eventi imprevisti che di incremento di competitività. Anche la reazione alla crisi conferma quindi l’opportunità di politiche di ulteriore impulso allo sviluppo del welfare, anche attraverso l’utilizzo della leva fiscale”.

