Covid & Co., tutte le infezioni respiratorie si giovano della stagione fredda. La vita sociale si svolge prevalentemente al chiuso e le occasioni di frequentare luoghi affollati e scarsamente aerati si moltiplicano. Una manna per i virus respiratori. Uffici, ristoranti, scuole, palestre, bar, mezzi pubblici, teatri e cinema sono tutti luoghi in cui si è costretti a condividere spazi Iimitati per tempi prolungati e, se a questo aggiungiamo che l’obbligo di indossare la mascherina è venuta meno tranne che nelle strutture sanitarie, i rischi di prendersi il Covid, l’influenza o il raffreddore aumentano sensibilmente.
Colpa dell’AEROSOL
Questo perché al chiuso accorgimenti come il distanziamento fisico e la disinfezione delle mani e delle superfici non sono sufficienti a scongiurare il contagio. Colpa di quelle microgocce, il cosiddetto “aerosol”, che produciamo semplicemente respirando e parlando. L’aerosol è così leggero da rimanere sospeso nell’aria anche per ore; è in grado di spostarsi con i flussi d’aria e percorrere anche alcuni metri: di conseguenza può infettare anche a distanza. Lo rivelano diversi studi che infatti mostrano come la trasmissione del virus via aerosol avverrebbe principalmente nei luoghi chiusi, affollati e poco ventilati. L’assenza di ricambio di aria, unita alla probabilità di avere più persone infette, può portare a concentrare l’aerosol potenzialmente infetto, aumentando cosi il rischio di contagio.
Aria nuova aprendo le finestre?
Tra i sistemi che promettono di scongiurare questo rischio ci sono gli impianti di ventilazione meccanica controllata e i depuratori d’aria. Tuttavia, anche in loro presenza, non bisognerebbe mai sottovalutare l’importanza di un buon ricambio d’aria, nè rinunciare alla sana abitudine di aprire ogni tanto porte e finestre. Peccato che in inverno ancor più ora che la crisi energetica morde, spesso si preferiscono il comfort termico e il risparmio sulle bollette. Invece, portare aria fresca dall’esterno consente di ridurre (o eliminare) l’aerosol sospeso nell’aria, una misura molto utile, per quanto non risolutiva, nel limitare la trasmissione del virus, soprattutto se accompagnata da altre azioni di prevenzione efficaci: uso della mascherina, distanziamento fisico, lavaggio delle mani e numero contenuto di persone presenti in una stanza. Tra l’altro l’aerazione è fondamentale non solo contro i virus e i batteri, ma anche contro tutte le fonti di inquinamento interne, come quelle che dipendono dall’uso di prodotti per la pulizia (composti organici volatili, come la formaldeide).
Quanto e per quanto tempo? È preferibile aprire le finestre per alcuni minuti e più volte nel corso della giornata (in inverno è sufficiente un’apertura parziale delle ante) invece che una sola volta al giorno per più tempo. Sì, ma con quale frequenza? Per non sprecare energia, ci si può aiutare con un rilevatore di CO2, cioè uno di quei piccoli dispositivi portatili che misurano la quantità di CO2 presenti in una stanza.
Purtroppo non c’è misura che da sola sia in grado di ridurre la trasmissione del virus al chiuso…
La ventilazione meccanica. Oggi esistono impianti di riscaldamento e di condizionamento che sono anche in grado di migliorare la qualità dell’aria interna fornendo continuamente aria pulita dall’esterno. Riescono a farlo grazie un sistema di ventilazione meccanica controllata (MVC), che si avvale di condotti, griglie e diffusori posti in genere nel controsoffitto o sulle pareti, e in alcuni casi di filtri per purificare l’aria esterna prima di farla entrare. Stiamo parlando quindi di un impianto strutturale, che deve essere progettato e predisposto in fase di costruzione dell’immobile o nel corso di una ristrutturazione e i cui costi dipendono ovviamente dal tipo di impianto e dai locali interessati.
I purificatori d’aria. Diversamente dai sistemi di ventilazione meccanica controllata, i purificatori d’aria sono apparecchi elettrici simili nell’aspetto a condizionatori portatili. Se gli impianti di ventilazione meccanica ricambiano aria di continuo immettendo aria esterna dopo averla filtrata, i purificatori si limitano invece a filtrare l’aria già presente nell’ambiente e a rimetterla in circolo, senza aria nuova. Per catturare virus, batteri e particolato, formaldeide e allergeni si usano tecnologie di diversa tipologia.