Se si ha intenzione di fare un viaggio in macchina oltre frontiera è bene non scordare di portare con sè la Carta verde, il documento che viene inviato in automatico quando si stipula il contratto RC auto.
Il sistema della Carta verde è infatti basilare per gestire tutte le pratiche nel malaugurato caso si faccia un incidente con una vettura immatricolata all’estero.
Le procedure sono simili, ma non uguali, a seconda del Paese aderente al sistema.
I Paesi SEE
Il nucleo principale degli Stati firmatari della Carta verde è formato dai Paesi del cosiddetto Spazio Economico Europeo (SEE) che, oltre a quelli dell’Unione Europea, comprende anche Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Le compagnie di assicurazione di questi Paesi hanno l’obbligo di nominare un mandatario in ognuno degli altri Stati dello Spazio Economico Europeo, che fa da referente in caso di sinistro.
Così, per esempio, l’automobilista italiano che in Francia viene tamponato da un francese può rivolgersi al mandatario italiano della Compagnia di assicurazione francese per sbrigare la pratica e farsi risarcire il danno, dialogando in lingua italiana, elemento che facilita la gestione della vicenda.
Sarà il mandatario a effettuare gli accertamenti sui danni materiali e sulle lesioni personali conseguenti all’incidente, ricorrendo ai periti locali.
Per gli automobilisti del nostro Paese, il punto di riferimento in caso di incidenti all’estero con macchine immatricolate in uno Stato SEE è Consap, organismo che ha il compito di rintracciare il mandatario in Italia della compagnia assicuratrice straniera e di metterlo in contatto con la controparte, così da avviare le pratiche di rimborso del danno.
Gli altri Paesi aderenti
Oltre agli Stati dello Spazio Economico Europeo, aderiscono al sistema della Carta verde anche Svizzera, RegnoUnito, Principato di Monaco, Bosnia Erzegovina e Israele. In caso di incidente con una vettura immatricolata in uno di questi Paesi il referente per contattare la compagnia assicuratrice della controparte è sempre Consap, anche se gli Stati di questa cerchia più esterna del sistema Carta verde non hanno un vero e proprio mandatario in ciascuno dei Paesi SEE.
In ogni caso, la gestione della pratica si muove su binari simili.
C’è poi una cerchia più esterna di Stati che riconoscono il patto della Carta verde. Ne fanno parte molti Paesi extra Ue dell’area europea balcanica e orientale (per esempio, Albania, Azerbaigian, Russia, Bielorussia, Ucraina, Moldavia…) e altri della zona mediterranea e mediorientale (Marocco, Tunisia, Turchia, Iran…). In tutti questi Stati, in caso di incidente non vale la mediazione di Consap: se il sinistro è avvenuto con un veicolo immatricolato nello stesso Paese dove è avvenuto l’incidente l’automobilista italiano danneggiato deve contattare direttamente l’assicurazione della controparte.
Più complessa la situazione se invece si fa un incidente con una vettura immatricolata in uno Stato differente da quello in cui avviene il sinistro : qui bisogna rivolgersi al Bureau locale.
Se l’incidente è in Italia con un’auto straniera
Infine nel caso in cui un sinistro si verifichi in Italia ma è coinvolta una macchina straniera è l’automobilista italiano danneggiato a dover ricorrere all’intermediazione dell’Uci, organismo italiano che gli indicherà la compagnia assicuratrice incaricata di gestire le pratiche del sinistro in Italia per conto dell’assicurazione straniera che ha la copertura rc auto della vettura estera che ha causato il danno.
Per riepilogare :
