IL MARGINE DI SOLVIBILITÀ CORRISPONDE AL PATRIMONIO NETTO DELL’IMPRESA DI ASSICURAZIONE, RAPPRESENTA UNA GARANZIA ULTERIORE DELLA STABILITÀ DELL’IMPRESA PERCHÉ GARANTISCE LA COPERTURA DI TUTTI I RISCHI ASSUNTI E LA LIQUIDAZIONE IN CASO DI SINISTRI.
L’impresa dispone costantemente di un margine di solvibilità sufficiente per la complessiva attività esercitata nel territorio della Repubblica ed all’estero. L’IVASS disciplina, con regolamento, le regole tecniche per la determinazione e il calcolo del margine di solvibilità richiesto, secondo i rami esercitati, nel rispetto delle disposizioni del presente capo e di quelle previste dalla normativa in materia di vigilanza supplementare delle imprese appartenenti ad un conglomerato finanziario.
Margine di solvibilità: cosa comprende?
Il margine di solvibilità disponibile è rappresentato dal patrimonio netto dell’impresa al netto degli elementi immateriali, libero da qualsiasi impegno prevedibile, e comprende:
- Il capitale sociale versato o, se si tratta di società di mutua assicurazione, il fondo di garanzia versato;
- Le riserve legali e le riserve statutarie e facoltative, non destinate a copertura di specifici impegni o a rettifica di voci dell’attivo (né classificate come riserve di perequazione);
- Gli utili dell’esercizio e degli esercizi precedenti portati a nuovo, al netto dei dividendi da pagare;
- Le perdite dell’esercizio e degli esercizi precedenti portate a nuovo.
Possono, inoltre, essere compresi nel margine di solvibilità disponibile:
- Le azioni preferenziali cumulative e i prestiti subordinati sino a concorrenza del cinquanta per cento del margine di solvibilità disponibile o, se inferiore, del margine di solvibilità richiesto, di cui il 25% al massimo comprendente prestiti subordinati a scadenza fissa o azioni preferenziali cumulative a durata determinata. Per essere computati tra gli elementi costitutivi del margine di solvibilità disponibile i prestiti subordinati devono soddisfare le condizioni stabilite all’articolo 45, commi 1 e 2. Le azioni preferenziali cumulative possono essere computate soltanto qualora esistano accordi vincolanti in base ai quali, in caso di liquidazione ordinaria o coatta dell’impresa, abbiano un grado inferiore rispetto ai crediti di tutti gli altri creditori e vengano rimborsate solo previo pagamento di tutti gli altri debiti in essere alla data della liquidazione;
- I titoli a durata indeterminata e gli altri strumenti finanziari, comprese le azioni preferenziali cumulative diverse da quelle menzionate alla lettera a), sino a concorrenza del cinquanta per cento del margine di solvibilità disponibile o, se inferiore, del margine di solvibilità richiesto, limite da assumere per il totale di detti titoli, strumenti, azioni preferenziali cumulative e prestiti subordinati di cui alla lettera a) del presente comma. Per essere computati tra gli elementi costitutivi del margine di solvibilità disponibile i titoli a durata indeterminata e gli altri strumenti finanziari, comprese le azioni preferenziali cumulative, devono soddisfare le condizioni stabilite all’articolo 45, comma 8.
Su motivata richiesta dell’impresa, accompagnata da idonea documentazione, l’ISVAP può autorizzare a comprendere nel margine di solvibilità disponibile, per periodi singolarmente non superiori a dodici mesi, gli ulteriori elementi patrimoniali individuati nelle disposizioni di attuazione (nonché a dedurre dal margine di solvibilità richiesto, quali importi di riassicurazione, gli importi recuperabili dalle società veicolo).
L’IVASS, con regolamento, individua inoltre gli attivi dei quali non si tiene conto, nell’ambito della determinazione del patrimonio dell’impresa, agli effetti del margine di solvibilità.
Generali, coefficiente di solvibilità più elevato rispetto agli omologhi europei e miglior margine operativo nei danni
Generali ha un coefficiente di solvibilità più elevato rispetto ai suoi omologhi europei, il miglior margine operativo nel ramo danni e una limitata esposizione ai sinistri legati alla pandemia del coronavirus, afferma la Berenberg. Rispetto ai suoi concorrenti, l’assicuratore italiano offre anche il secondo più alto dividend yield, dice la banca. “Generali – afferma – si distingue per il suo premio al rischio molto interessante, in quanto offre un rendimento complessivo del 32%“.
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