Attraverso la politica legata al Welfare lo Stato si propone di garantire diritti e assistenza fornendo servizi sociali e, di conseguenza, benessere ai suoi cittadini. Le prestazioni garantite sono: Assistenza sanitariaIstruzione pubblica – Indennità di disoccupazione, sussidi familiari, in caso di accertato stato di povertà o bisogno – Previdenza sociale (assistenza d’invalidità e di vecchiaia) – Accesso alle risorse culturali (biblioteche, musei, tempo libero) – Difesa dell’ambiente naturale.
Previdenza sociale: definizione
Si definisce Previdenza Sociale il complesso di istituti e attività, gestiti e svolti direttamente dallo Stato (previdenza sociale obbligatoria) o da organismi autorizzati (previdenza complementare o integrativa) che hanno per obiettivo quello di assicurare ai cittadini la possibilità di far fronte a particolari situazioni di necessità (infortunio, malattia, invalidità, disoccupazione involontaria ecc.), o i mezzi necessari di sussistenza al termine della vita lavorativa (pensioni di anzianità e di vecchiaia).
Quali settori copre la previdenza sociale
La previdenza copre perciò diversi settori: le cosiddette assicurazioni sociali (che cautelano dagli infortuni sul lavoro e dall’invalidità), il trattamento pensionistico di specifiche categorie professionali, alcuni trattamenti di fine lavoro: tutti settori, questi, finanziati dai contributi versati durante l’arco di vita lavorativa dagli stessi cittadini beneficiari e dai loro datori di lavoro.
Concepita inizialmente come sistema sostitutivo dell’assistenza e beneficenza pubblica nei riguardi dei lavoratori, la previdenza si è gradualmente evoluta attraverso fasi successive di assicurazione volontaria, di assicurazione obbligatoria dei lavoratori subordinati dapprima, dei lavoratori autonomi poi, e nel senso di predisporre per i lavoratori, e in una fase successiva per tutti i cittadini, mezzi adeguati alle esigenze di vita in caso di necessità (in aderenza ai principi dell’art. 38 della Costituzione: «I lavoratori hanno diritto che siano preveduti mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia, disoccupazione involontaria».
Il principio su cui si basa la previdenza consiste nella formazione periodica obbligatoria di quote di risparmio che, convogliate verso appositi istituti, formano le disponibilità necessarie per assicurare la copertura finanziaria della situazione protetta.
Modalità di copertura degli oneri previdenziali
Le modalità di copertura degli oneri previdenziali variano dunque in base all’oggetto di tutela. Essa si attua sul piano della collaborazione e pertanto (escluse le forme previdenziali per gli infortuni sul lavoro e per le malattie professionali, i cui contributi sono a carico dell’imprenditore) grava, anche se in misura diversa, su tutti i soggetti della produzione. L’evoluzione del sistema e il miglioramento delle prestazioni hanno portato però a un’assunzione da parte dello Stato di una quota dell’onere dei contributi (cosiddetta fiscalizzazione degli oneri sociali). Tutti i cittadini sono finanziati attraverso la fiscalità generale.
Quanto spende l’Italia per il Welfare?
Con l’applicazione del metodo di calcolo retributivo. In generale, più efficienti e funzionali sono questi servizi, più si potrà considerare evoluto il Welfare di uno Stato. Questi servizi vengono erogati dai conti pubblici attraverso la cosiddetta spesa sociale, richiedono ingenti risorse finanziarie le quali provengono in buona parte dal prelievo fiscale che ha, nei Paesi democratici, un sistema di tassazione progressivo in cui l’imposta cresce proporzionalmente e al crescere del reddito.
Esistono anche casi opposti in cui attraverso lo stato sociale si operano politiche di redistribuzione dei redditi regressive ossia lo Stato integra in modo crescente i redditi bassi
I principali istituti di previdenza italiani: il Welfare per i lavoratori
In Italia la tutela ai lavoratori è garantita, principalmente, da due istituti:

A questi si aggiungono una serie di altri Istituti e Casse, che gestiscono la previdenza per particolari categorie professionali (come l’Enpals per i lavoratori dello spettacolo, l’Inpgi per i giornalisti, l’Enasarco per gli agenti di commercio, l’Inarcassa per gli ingegneri e gli architetti, la Cassa forense per gli avvocati e così via).