Pensione: un traguardo per chi già lavora da venti o trenta anni, un miraggio per i più giovani e un problema per il governo (che sta studiando una riforma generale del sistema previdenziale).
La domanda che ci si pone o che più frequentemente si fa ad amici e colleghi che hanno già alle spalle molti anni id lavoro è: quando vai in pensione ?
La preoccupazione è anche data dai continui cambiamenti delle regole per potersi ritirare dal lavoro. Anche se fino alla fine del 2024 l’età da raggiungere per avere diritto alla pensione di vecchiaia è stata bloccata a 67 anni, la legge prevede che questa soglia si innalzi di 2 o 3 mesi ogni 2 anni: quindi, a meno di ulteriori blocchi futuri, nel 2025-2026 si potrebbe andare in pensione a 67 anni e 3 mesi, nel 2027-2028 a 67 e 6 mesi e così via. In più, dato che l’età media della popolazione italiana tende ad aumentare, mentre il dato sulle nascite non decolla, in futuro ci saranno più pensioni da pagare e meno persone che versano i contributi: quindi, per riuscire a tenere i conti in ordine, potrebbero servire ulteriori ritocchi che renderanno le pensioni ancora più magre.
Certo, le possibilità per lasciare il lavoro prima dei 67 anni ci sono, ma si pagano: abbandonare in anticipo l’occupazione comporta infatti una decurtazione dell’assegno pensionistico, che può anche essere rilevante (fino al 20%).
Data la situazione, è quindi fondamentale pensare il prima possibile a come integrare la futura pensione oppure a come mettere da parte un gruzzolo in modo da potersi permettere un’uscita anticipata dal lavoro. In ogni caso, una volta stabilito l’obiettivo, bisogna ragionare su come investire i propri risparmi. E la prima cosa da fare è quella di mettere periodicamente da parte una certa cifra in modo costante, fino a quando si sarà raggiunto il traguardo della pensione.
Le domande che ci dobbiamo fare sono: a quale capitale ambisco? E calcolare sulla base del tempo che abbiamo a disposizione quanto potremmo mettere da parte mensilmente. A questo punto di deve scegliere la soluzione d’investimento più adeguata alle nostre necessità. In ogni caso una delle regole fondamentali è: prima si fa, meglio è.
Non bisogna pensare che, per esempio, dato che mancano ancora 30 o 40 anni alla pensione, il traguardo sia così lontano che non vale la pena mettersi all’opera così in anticipo. Questo è forse uno degli errori più gravi, perché il tempo negli investimenti è un fattore molto rilevante, un utilissimo alleato. Infatti, più tempo si ha a disposizione, meno soldi si devono risparmiare per raggiungere l’obiettivo.
È altrettanto fondamentale investire bene i propri risparmi. Un prodotto ad hoc potrebbero essere i fondi pensione. I fondi pensioni rappresentano strumenti di investimento e risparmio di denaro rientranti nella cosiddetta previdenza complementare, che prevedono un versamento periodico in modo da riuscire ad ottenere importanti somme nel momento in cui si riscattano i premi versati.
Sono diversi i tipi di fondo pensione a cui si può scegliere di aderire e con diverse linee di investimento. Per fare la scelta corretta è importante chiedere informazioni agli esperti del settore, confrontando assieme prodotti, offerte, condizioni e quindi optare per il fondo pensione che meglio si adatta alle proprie esigenze.
Aprire un fondo pensione conviene sempre e, in generale, a qualsiasi età per diversi motivi, per avere una rendita maggiore a fine lavoro e per avere vantaggi fiscali, visto che i versamenti nei fondi pensione possono essere portati in deduzione in dichiarazione dei redditi. Se si sceglie questo tipo di investimento si ha quindi un ulteriore vantaggio: pagare meno tasse poiché di fatto abbattono il reddito imponibile. È un risparmio non da poco! I lavoratori dipendenti hanno un altro vantaggio: a fronte del loro versamento nel proprio fondo pensione chiuso, l’azienda ci mette un ulteriore contributo di tasca propria. In media è pari all’1% dello stipendio annuo lordo del dipendente (il valore preciso varia da contratto a contratto).