“Non lasciate i soldi sul conto corrente”. E’ l’appello che il neo presidente di Assogestioni, Carlo Trabattoni, ha lanciato dal palco del Salone del Risparmio 2022 chiudendo la tre giorni di evento al MiCo di Milano.
Sull’inflazione, che c’è e non si può negare Trabattoni si esprime così: “al di là delle preoccupazioni che l’inflazione deve dare, guardo all’inflazione anche come un’opportunità, l’opportunità di poter dire a tutti i risparmiatori italiani – attenzione alla perdita del potere di acquisto – Bene il risparmio, sacrosanto il risparmio, ma dobbiamo fare attenzione che lasciare soldi improduttivi toglie le risorse a un paese che ne ha assolutamente bisogno e soprattutto mortifica le proprie aspettative. Il 5% di inflazione è un anno di retirement che se ne va”.
La liquidità parcheggiata nei conti dalle famiglie e dalle imprese sta infatti diminuendo in tutta Europa e anche in Italia, come dimostrano i dati record del gestito lo scorso anno e la tenuta dei flussi in questa prima parte del 2022. Ma è altresì indubbio che sulla capacità di risparmio gravino nuove incognite, dal rallentamento della congiuntura oltre che dalle pressioni inflattive che ne erodono il potere d’acquisto. Di fronte a queste variabili emerge chiaro un atteggiamento molto più costruttivo dalle famiglie che stanno dimostrando maggiore maturità contro rischi di mercato
Trasformare risparmi in investimenti è l’obiettivo di un’economia moderna e prospera. Dobbiamo consentire alla liquidità ferma sui conti di essere investimento produttivo.
Sempre secondo il presidente l’industria del risparmio gestito in Italia non è mai stata così forte, con oltre 2.500 miliardi di masse alla fine del 2021 e una spinta nella raccolta di 93 miliardi lo scorso anno che rappresenta un risultato straordinario.
I mercati stanno vivendo uno scenario che come investitori abbiamo già affrontato altre volte e che dobbiamo oggi affrontare con approccio cauto e responsabile, ma non timoroso, con disciplina e determinazione.
I segnali dei primi mesi di quest’anno confermano la solidità del settore. In un periodo così complesso, il quadro che emerge dell’industria del risparmio gestito è positivo.
“Possiamo essere una componente fondamentale per lo sviluppo del futuro economico del Paese, ponendoci al centro della ripresa ed operando come motore strategico e trainante”.
Trasformare il risparmio in investimenti produttivi sarà sempre più una delle caratteristiche distintive di un’economia moderna e prospera: questo è l’obiettivo che dovrà guidarci. Attraverso adeguati veicoli ed incentivi dovremo consentire a questa ingente quota di risparmio immobilizzata come liquidità, con gli oltre 1.600 miliardi di euro di depositi bancari a fine 2021, di essere un investimento produttivo a supporto della trasformazione infrastrutturale, digitale e verde.