COME RISOLVERE LA NECESSITÀ DI ASSEGNARE IL PROPRIO PATRIMONIO QUANDO SI È ANCORA IN VITA?
C’è chi, per varie ragioni, vuole decidere ancora in vita a chi e come destinare almeno in parte il proprio Patrimonio.
Si tratta di una materia complicata che per essere affrontata nel modo migliore, richiede la consulenza di un notaio, il quale analizza la situazione patrimoniale e lo scenario che si verrebbe a creare in sede di successione, e prende decisioni che possono variare da caso a caso.
Strumenti per destinare alcuni beni quando si è ancora in vita
ALTROCONSUMO ci propone una panoramica sugli strumenti a disposizione per destinare alcuni beni quando si è ancora vivi, con una particolare attenzione alle situazioni in cui sono coinvolti parenti in difficoltà.
Non tratteremo i patti successori, cioè gli accordi che anticipano un’eredità futura e che eludono le norme che la regolano, perché sono vietati dalla legge e possono essere dichiarati nulli da un giudice.
La scelta sullo strumento da utilizzare è condizionata da diverse motivazioni.
Per fare due esempi: ci può essere il caso di piccole aziende a conduzione familiare il cui titolare vuole organizzare prima il passaggio di proprietà, per evitare conflitti tra parenti, o ci può essere la necessità di tutelare persone fragili (figli disabili più o meno gravi, tossicodipendenti, ludopatici…) che hanno bisogno di assistenza da parte di terzi.
Assicurazione sulla vita a un terzo
Una possibilità è stipulare un’assicurazione sulla vita fissando come beneficiario una persona cui si vuole lasciare una certa somma e che può essere un amico, un convivente, quindi anche non un parente.
Filippo Salvo, notaio di Milano, spiega che:
«È molto usata perché è uno strumento facile per lasciare una parte di patrimonio ed è esente dalle imposte di successione. Inoltre, ha il vantaggio di non poter essere impugnata dagli altri eredi».
Toccherà al beneficiario di un contratto di assicurazione sulla vita denunciare la morte di colui che ha stipulato l’assicurazione a suo favore per richiederne il pagamento.
Se il beneficiario è anche un erede, sulle somme ricevute non pagherà l’imposta di successione e riceverà tali somme anche se rinuncia all’eredità.
Per verificare il rispetto delle quote di legittima – le quote di eredità riservate a coniuge, figli e, in loro assenza, ascendenti – nel patrimonio ereditario vanno conteggiate le somme versate dal defunto a titolo di premio quando ancora era in vita.
Non va invece considerato il capitale liquidato al beneficiario a seguito del decesso dell’assicurato. Le spese per polizze assicurative con lo scopo di tutelare i disabili gravi godono di una maggiore detrazione nella dichiarazione dei redditi.