La radiografia è la scienza dell’uso dei raggi X per ricavare immagini di tessuti, organi, ossa e vasi sanguigni che compongono il corpo umano. Oggi questo è uno degli esami di imaging più utilizzato, nonché il più rapido da fare in ospedale.
La radiografia è un termine in realtà piuttosto ampio, che copre diversi tipi di esami che richiedono la visualizzazione delle parti interne del nostro corpo mediante tecniche a raggi X. Spesso capita che i pazienti tendano a confondersi quando parlano di radiografia riferendosi a questo tipo di esame anche quando devono fare una TAC, una risonanza magnetica, una mammografia o una fluoroscopia.
Questo tipo di esame viene utilizzato per diagnosticare delle patologie o in alcune terapie particolari come la radioterapia, e funziona registrando immagini dell’interno del nostro corpo per valutare la presenza o l’assenza di malattie, oggetti estranei e danni strutturali ai nostri tessuti, e più in generale diversi tipi di anomalie.
Durante un esame radiografico, un fascio di raggi X viene fatto passare attraverso il corpo. Dopodiché, la traccia dei raggi X viene trasmessa a un rivelatore, in modo che l’immagine possa essere registrata e stampata, e poi successivamente valutata dal radiologo. Il risultato della radiografia può essere ricavato sia manualmente da una pellicola che tramite mezzi elettronici.
La radiografia, come la risonanza magnetica o la tomografia assiale computerizzata, è un esame indolore e prevede l’attraversamento del corpo da raggi X. Questo attraversamento del corpo, infatti, è praticamente impercettibile per il paziente nonché estremamente rapido, e oggi le tecniche di imaging consentono di utilizzare macchinari e radiazioni sempre più sicure per la salute dell’uomo.
Oggi, dopo più di centoventi anni dalla loro scoperta, i raggi X sono stati studiati a sufficienza e le tecniche di imaging oggi sono sempre più sicure e affidabili per la salute dell’uomo. Sebbene una radiografia da sola non sia sempre sufficiente per diagnosticare una malattia o una patologia particolare, questo tipo di esame è una parte essenziale del processo diagnostico.
Alcuni dei principali vantaggi sono i seguenti:
La radiografia è una tecnica non invasiva: una radiografia può aiutare a diagnosticare un problema medico o monitorare la progressione del trattamento senza la necessità di entrare fisicamente ad esaminare un paziente.
I raggi X possono aiutare i medici nelle operazioni chirurgiche: i raggi X possono aiutare a guidare i professionisti medici durante l’inserimento di cateteri, bypass e altri dispositivi impiantabili all’interno di un paziente. Possono anche aiutare nel trattamento dei tumori e rimuovere i coaguli di sangue scongiurando il rischio di trombosi.
La radiografia può aiutare a trovare patologie inaspettate: una radiografia a volte può mostrare una caratteristica o una patologia diversa dal motivo iniziale per cui si è svolto l’esame. Ad esempio, una radiografia può dare modo di evidenziare infezioni ai tessuti ossei, gas o liquidi in aree dove non dovrebbero esserci, e diversi tipi di tumore.
Questo esame, come tutti quelli che il medico può prescriverci per diagnosi e approfondimenti, è prenotabile attraverso il sistema sanitario nazionale, quali sono i tempi di attesa? Gli studi parlano di attese medie tra i 60 e i 180 giorni ma nel post covid queste tempistiche sono peggiorate.
Post Covid: urgente un Piano nazionale di “rientro” delle liste di attesa e più coordinamento tra Stato e Regioni
Sfida per SSN è garantire sempre doppio registro di assistenza: pazienti Covid e NON Covid. La prima azione da mettere in campo è quella di fare subito chiarezza sui numeri, attraverso un puntuale dimensionamento a livello nazionale del fenomeno delle prestazioni sospese durante il lockdown e degli attuali tempi di attesa, garantendone la massima trasparenza in termini di accesso alle informazioni, innanzitutto per i cittadini
Le liste d’attesa, oggi “più di ieri”, sono un’emergenza sulla quale concentrare subito l’attenzione e gli sforzi di tutti.
Perché oggi, “a differenza di ieri”, dobbiamo fare i conti anche con uno tsunami di prestazioni che durante il lockdown sono state sospese e che ancora oggi attendono una risposta.
Una mole di prestazioni che va ad aggiungersi a quelle che ordinariamente si stanno prenotando in questi giorni e in queste ore, in un’organizzazione e in un contesto “rallentato” che deve continuare necessariamente a fare i conti con il Covid, e quindi con le misure necessarie per prevenire il contagio e con limiti strutturali. E i tempi di attesa inevitabilmente si allungano, considerando anche gli effetti del classico rallentamento dovuto alla pausa estiva.
Per questo la prima azione da mettere in campo è quella di fare subito chiarezza sui numeri, attraverso un puntuale dimensionamento a livello nazionale del fenomeno delle prestazioni sospese durante il lockdown e degli attuali tempi di attesa, garantendone la massima trasparenza in termini di accesso alle informazioni, innanzitutto per i cittadini.